ORBETELLO

Orbetello è un comune italiano di 14 890 abitanti[2] della provincia di Grosseto in Toscana. È situato al centro della Laguna di Orbetello, importante riserva naturale. Il territorio di Orbetello è stato frequentato sin dal periodo etrusco e assunse particolare importanza anche durante la dominazione di Roma, che vi fondò la colonia di Cosa, nei pressi di Ansedonia. Nel 1074 la medietatem Castri Orbitelli venne donata da papa Gregorio VII (al secolo Ildebrando di Soana), insieme ad altre pertinenze e località limitrofe, tra cui la Civitas Ansedoniae, Castrum Elsae (forse l'attuale Castello di Stachilagi) e Monte Argentario, all'Abbazia delle Tre Fontane (altrimenti detta Sant'Anastasio alle Acque Salvie) di Roma[6], a conferma di una donazione ritenuta apocrifa fatta nell'805 da Carlo Magno e papa Leone III[7]. La tradizione racconta invece che fu Pietro II Farnese, comandante della cavalleria pontificia, che nel 1110 sconfisse gli eserciti Ghibellini di Toscana e, probabilmente, fondò il borgo di Orbetello, citata nei documenti medievali come Orbetellum e Orbitellus, che probabilmente deriva il nome dal diminutivo del latino herbetum ("luogo erboso") o dalla giustapposizione dei termini Orbis e Tellum cioè terra circondata (dalle acque)[8]. Nuovamente confermata nel 1161 da papa Alessandro III alla abbazia delle Acque Salvie[9], nel 1262, Orbetello è citato come uno dei possedimenti più vivaci e popolosi della contea degli Aldobrandeschi, i quali come feudatari della citata Abbazia dominarono su questo territorio fino agli inizi del XIV secolo, quando venne occupato dagli orvietani. Nel 1286 la contessa Margherita figlia di Ildeprandino di Soana riconosce il contratto di enfiteusi per i beni avuti dal Monastero di S. Anastasio alle Acque Salvie tra i quali Ansedonia con il porto di Phenilia, Orbetello, Porto Ercole, Argentario, Giglio, Giannutri, Marsilianum, Capalbio, Altrocosto[10] e Serpena con tutte le pertinenze e i diritti annessi compresi quelli di navigazione e pesca, al canone annuo di 15 libbre, decadendone poi dal possesso nel 1302 per ordine di papa Bonifacio VIII per aver aderito al partito di Guido di Santa Fiora pubblico nemico della Chiesa[11]. Nel 1303 tali beni verranno concessi dallo stesso papa a Benedetto Caetani[12]. Gli Orsini, succeduti agli Aldobrandeschi per matrimonio, tentarono di prendere nuovamente Orbetello, ma dovettero arrendersi ad Orvieto. Tuttavia, nel 1358, l'abbazia delle Tre Fontane rinnovò l'infeudazione in favore degli Orsini, investendo signori di Orbetello i conti Ildebrandino, Nicola e Gentile Orsini. Il 18 agosto 1414 la rocca fu conquistata dai senesi e nel 1417 tutto l'agro orbetellano entrò a far parte di Siena, che bramava quello sbocco sul mare. Nel 1452 Papa Niccolò V riconoscendo al Comune di Siena la conquista dei territori già detenuti dagli Aldobrandeschi che turbavano la pace del Comune, rinnova con i Senesi il contratto di enfiteusi per diritto fiduciario e in perpetuo previa transazione per canoni non percepiti per i beni dell'abbazia di S. Anastasio già concessi agli Aldobrandeschi elencando tutti i beni che passavano a Siena.[13] Alla fine della Repubblica di Siena, il territorio di Orbetello dal 1557, grazie alla conquista di Carlo V, fu sede dello Stato dei Presidi di Spagna che si estendeva nel tratto litoraneo da Talamone a Capalbio, facendo così venire definitivamente meno i diritti feudali della abbazia delle Tre Fontane che tuttavia continuò a conservare la cura spirituale dei luoghi. Dal 1707 al 1736 fu invece governato dagli Austriaci. Lo Stato dei Presidi fece poi parte dal 1736 del Regno di Napoli e governato dai Borbone di Napoli fino al 1801, a partire da Carlo di Borbone, che fu Re di Napoli e di Sicilia e successivamente Re di Spagna con titolo di Carlo III. Dopo il regno di Carlo di Borbone di Napoli, il governo dello Stato dei Presidi passò a suo figlio Ferdinando IV di Borbone di Napoli. Incorporato nel Regno di Etruria, passò dal granducato di Toscana, nel 1860, al Regno di Sardegna e poi, l'anno successivo, al Regno d'Italia. Orbetello divenne molto noto quando dalla laguna, tra il 1927 e il 1933, Italo Balbo partì per le sue quattro crociere aeree con uno squadrone di idrovolanti. Nel secondo dopoguerra la città conobbe un grande incremento demografico ed un'espansione urbana che la resero la terza città della provincia per popolazione. Attualmente è una nota meta turistica, sito protetto per la presenza della laguna e particolarmente importante per le attività di pesca e per l'itticoltura. 

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